Matteo Pagliarusco e la sua troupe cinematografica hanno conquistato l'attenzione dei media dell'81esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, con il loro film indipendente "Lo chiamavano Marcus" presentato allo Spazio Regione del Veneto/Veneto Film Commission presso l'Hotel Excelsior al Lido di Venezia. Il progetto, scritto e diretto da Pagliarusco e sviluppato in collaborazione con compagnie di rievocazione storica (I cavalieri di Legnano, Le bande di Baldassare di Scipione e Le Guardie Nere), sta riscuotendo un successo straordinario, tanto che la rivista di cinema "VIew" (edita dal Giornale di Vicenza) ha dedicato un ampio articolo al team vicentino, portando alla ribalta il loro lavoro e la crescita del cinema indipendente.
Il film, ambientato in epoca medievale e caratterizzato da scenografie e costumi curati nei minimi dettagli, non solo ha colpito per la sua autenticità, ma ha anche fatto parlare di sé per la sua particolare autoproduzione. Il sostegno del pubblico e della critica dimostra come il cinema indipendente stia guadagnando terreno in un panorama sempre più aperto alle nuove voci e alle storie alternative.
In previsione dell'uscita cinematografica di "Lo chiamavano Marcus", attesa per l'inverno, cresce l'entusiasmo di vedere questo lavoro sugli schermi italiani. La pellicola promette di essere uno dei punti di riferimento della prossima stagione, continuando a raccontare con passione una storia che unisce passato e presente, cinema e tradizione.
Il cinema indipendente italiano ha un nuovo punto di riferimento: CINIT (Cinema INdipendente ITaliano). Fondato da Matteo Pagliarusco, regista, sceneggiatore e montatore video con oltre un decennio di esperienza nel settore, CINIT punta a unire tutti coloro che vivono e respirano cinema indipendente. Al momento, la piattaforma è attiva su Telegram, accessibile cercando @cinemaindipendente, con l’obiettivo di espandersi in una community dinamica e coesa.
L’obiettivo del CINIT
CINIT nasce da un’esigenza precisa: mettere ordine nel mondo del cinema indipendente italiano, offrendo un luogo dove registi, sceneggiatori, attori, operatori e creativi possano conoscersi, collaborare e far crescere insieme i propri progetti. "Il cinema indipendente è spesso frammentato," spiega Pagliarusco, "ma noi vogliamo creare una comunità solida che faciliti connessioni e opportunità di lavoro."
Nel messaggio di benvenuto su Telegram si legge: CINIT è uno spazio di confronto, crescita e supporto reciproco. Sentitevi liberi di postare le vostre idee, promuovere i vostri lavori e fare rete. Insieme possiamo fare grandi cose per il cinema indipendente!
Un progetto aperto e senza scopo di lucro
La particolarità del progetto è che non ha scopo di lucro. CINIT si propone di rendere il cinema indipendente accessibile a tutti coloro che sognano di intraprendere una carriera in questo settore, abbattendo barriere e facilitando le collaborazioni tra professionisti affermati e nuove leve. Vela Viola, casa editrice e casa di produzione, è parte attiva del direttivo e si impegna a sostenere con competenza e risorse i membri del gruppo che necessitano di una mano per realizzare i propri progetti.
Uno spazio di crescita e collaborazione
L’obiettivo a lungo termine di CINIT è quello di diventare un vero e proprio faro per il cinema indipendente italiano, promuovendo una visione collettiva dell’arte cinematografica. La speranza è che la comunità possa crescere e prosperare, offrendo opportunità e diventando un punto di riferimento per registi, sceneggiatori, attori e operatori italiani.
In un settore spesso difficile da navigare, CINIT vuole rappresentare una nuova direzione, dove creatività e supporto reciproco sono al centro. Se sei un creativo in cerca di una comunità che ti supporti, non esitare a unirti e contribuire al futuro del cinema indipendente italiano!
Venerdì 30 agosto 2024, lo Spazio
Regione del Veneto/Veneto Film Commission presso l'Hotel Excelsior al
Lido di Venezia ha accolto un evento che ci ha riempito di emozione e
orgoglio. Durante la 81esima Mostra Internazionale d'Arte
Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia, abbiamo
presentato il nuovo film di Matteo Pagliarusco, il nostro regista
vicentino che non ha certo bisogno di presentazioni. Con oltre 10
anni di carriera nel cinema indipendente italiano e internazionale,
Matteo è ormai una figura consolidata nel panorama cinematografico,
e il suo quarto film presentato durante questo evento ha incantato il
pubblico presente.
La nuova pellicola, intitolata “Lo
chiamavano Marcus” (precedentemente conosciuto con il titolo
provvisorio “C'era una volta il basso medioevo”), ci ha portato
indietro nel tempo, in un’epoca medievale ricostruita nei minimi
dettagli. Il film, interamente auto-prodotto, ci ha fatto vivere un
viaggio attraverso ambientazioni e costumi realizzati con
un’incredibile cura, grazie anche alla collaborazione di gruppi
storici come “I cavalieri di Legnano”, “Le bande di Baldassare
di Scipione” e “Le guardie nere”. La dedizione e la passione di
queste compagnie hanno reso possibile una ricostruzione storica
autentica che ha fatto immergere completamente lo spettatore nel
mondo del film.
Un elemento di cui andiamo
particolarmente fieri è il patrocinio ricevuto dal Comune di Vicenza
e da quello di Altavilla Vicentina, un supporto che ha dato ulteriore
visibilità al nostro progetto, dimostrando l’importanza della
collaborazione tra cultura e istituzioni locali.
Una delle caratteristiche che ha
colpito di più è stata la scelta stilistica: girato in formato 4:3,
con una grana che ricorda le vecchie videocassette VHS degli anni
’80, “Lo chiamavano Marcus” ha un sapore nostalgico che si
fonde perfettamente con la modernità del racconto. È un omaggio al
cinema di quegli anni, una scelta che ha fatto innamorare sia la
critica che il pubblico, come dimostrato dagli applausi scroscianti e
dalle numerose domande ricevute alla fine della proiezione.
Durante la presentazione, Matteo ha
condiviso con il pubblico le sfide affrontate per realizzare un film
di questa portata senza budget. E non ha perso l’occasione per
ringraziare tutte le persone che hanno contribuito al progetto con
amore e dedizione. Il suo discorso ci ha toccato profondamente e ha
dimostrato, ancora una volta, quanto sia importante lavorare con
passione nel mondo del cinema.
Vale la pena ricordare che l’anno
scorso, in occasione dell’80esima edizione del Festival di Venezia,
abbiamo avuto l’onore di partecipare a una parata medievale per
promuovere questo enorme progetto. Vestiti con costumi d'epoca,
abbiamo percorso il Lido portando con noi lo spirito del medioevo,
suscitando grande curiosità tra gli spettatori. L’evento ci ha
persino portato in televisione (Pomeriggio 5 e Cinematografo su RAI
3) con numerose interviste e speciali che hanno contribuito a far
conoscere il nostro progetto a un pubblico ancora più ampio. È
stato un momento indimenticabile, che ha dato un forte slancio alla
promozione del film e ci ha fatto arrivare fino al Red Carpet.
Quest'anno le reazioni al film sono
state incredibili: interviste, articoli su giornali e radio, tutti
desiderosi di scoprire di più su questo gioiello cinematografico.
Ora, mentre i riflettori si spengono sul Lido di Venezia, ci stiamo
già preparando per la stagione autunnale-invernale, durante la quale
organizzeremo le proiezioni al cinema.
Restate con noi, perché siamo certi
che “Lo chiamavano Marcus” saprà farvi vivere emozioni uniche
anche sul grande schermo!
Amici, come promesso... ECCO LA BOMBA!
Con immensa gioia vi presento “Lo chiamavano Marcus...”, l'ultimo
film che ho scritto e diretto insieme ad una squadra davvero
fantastica!
In questo Trailer ci sono quasi due
anni di grandissimi sacrifici, duro lavoro e tanta, tantissima
passione. Non potrei essere più orgoglioso di questo immenso
risultato e di tutti coloro che hanno lavorato per realizzarlo. Ogni
inquadratura, ogni dialogo, ogni pennellata di colore sulla pellicola
porta con sé una storia incredibile che, piano piano, vi
racconterò... Oltre che tutto il nostro impegno e la nostra
dedizione.
Non smetterò mai di ringraziare con
tutto il cuore ogni singolo pazzo che ha creduto in noi, che ci ha
supportato con entusiasmo e che ha contribuito con il proprio tempo e
le proprie energie alla realizzazione di questo sogno.
Esatto, per me è un sogno che si
avvera.
Fin da piccolo i miei occhi brillavano
davanti al tubo catodico, in compagnia di quei film fantastici fuori
da ogni tempo. Proprio per questo ho voluto che questa pellicola
richiamasse quelle emozioni, partendo dallo stile, dal formato (4:3),
dai colori e dalle ambientazioni. Insomma: VEDRETE FINALMENTE DOPO
UNA FRACCA DI TEMPO UN FILMONE ANNI 80! Che volete di più?
Quindi, grazie. Davvero. Siete stati la
mia roccia, la mia fonte di ispirazione e la mia famiglia durante
tutto questo percorso. Eh, possiamo dirlo? Le difficoltà non sono
mancate, ma grazie alla vostra fiducia e al vostro sostegno siamo
riusciti a superarle tutte, dimostrando che quando si lavora con
passione e determinazione, nulla è impossibile.
Lasciatemi dilungarmi un po' e
condividere con voi un pensiero che mi brucia nel profondo
dell'anima. Il mondo del cinema indipendente è come un mare in
tempesta, fatto di onde che ci travolgono e di venti contrari che
sfidiamo ogni giorno. È una lotta costante, fatta di sacrifici, di
notti insonni e di risorse sempre troppo scarse (per non dire nulle).
Ma proprio in mezzo a questa tempesta,
c'è una luce che non si spegne mai: la passione, già citata
innumerevoli volte (ma mai abbastanza). È quella fiamma che arde
dentro di noi, che ci spinge a continuare nonostante le difficoltà,
a credere nel potere delle nostre storie anche quando tutto sembra
perduto.
Nel nostro cinema indipendente non ci
sono soldi, non ci sono budget gonfiati e produzioni mastodontiche.
Ma c'è qualcosa di più prezioso: c'è l'amicizia, quella vera. E in
questo set, mai come prima d'ora, ho conosciuto persone fantastiche
che senza la minima esitazione posso chiamare AMICI.
Bene... Come avete capito, questo film
è il nostro tesoro, il frutto di tanti sforzi e di tanto amore.
Spero che possa toccare i vostri cuori così come ha toccato il
nostro. È un'opera nata con l'anima, e spero che riesca a
trasmettere anche a voi quella stessa emozione che abbiamo provato
nel crearla.
E questo, amici miei, è solo l'inizio
del nostro viaggio! Ora che il trailer è pronto, ci prepariamo a
portare il nostro film nei festival cinematografici, ad approdare sul
grande schermo e a condividere la nostra storia con il mondo intero.
Ma non ci fermeremo qui. Abbiamo già
in mente nuovi sogni da realizzare, nuovi progetti su cui lavorare
con la stessa passione e dedizione che ci ha contraddistinto finora.
Grazie ancora per essere al nostro
fianco in questo percorso straordinario. Continuate a seguirci,
perché le avventure che ci attendono sono ancora più emozionanti.
Siate pronti a sognare con noi!
Matteo Pagliarusco
Yarr! Pirati!!
Siamo davvero emozionati e onorati di essere tra i protagonisti dell'ultimo numero de "Il Basso Vicentino"!
L'articolo, scritto da Andrea Collalto, racconta la straordinaria avventura dei giovani cineasti di Vicenza e, con grande gioia, abbiamo avuto l'opportunità di parlare del nostro film medievale "Lo chiamavano Marcus", conosciuto anche con il titolo provvisorio "C'era una volta il basso medioevo" (CLICCATE QUI PER SAPERNE DI PIU').
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto e a "Il Basso Vicentino" per averci dedicato uno spazio così speciale.
Non vediamo l'ora di condividere con voi tutti i dettagli dietro le quinte e le emozioni che abbiamo vissuto durante la realizzazione di questo film.
A presto con moltissime novità!
Lo chiamavano Marcus (ex C'era una volta il basso medioevo): finite le riprese del nuovo film di Matteo Pagliarusco, ora inizia la post-produzione!
Vicenza, Novembre 2023 - La ciurma Vela Viola è orgogliosa di annunciare la fine delle riprese del film "Lo chiamavano Marcus", conosciuto anche con il titolo provvisorio "C'era una volta il Basso Medioevo", pellicola
scritta e diretta da Matteo Pagliarusco e presentata all'80esima Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. [Leggi l'articolo sul Festival di Venezia qui]
Con il fascino vintage delle pellicole
cult degli anni '80/'90, "Lo chiamavano Marcus"
ha catturato l'attenzione del pubblico con la sua originale
narrazione medievale/fantasy. Girato in formato VHS 4:3, il film
offre un'esperienza visiva unica, riportando gli spettatori indietro
nel tempo.
Il regista Matteo Pagliarusco ha concluso le riprese del film allestendo un vero e proprio accampamento medievale nel suggestivo bosco di Altavilla
Vicentina ai piedi del “Rovaron”, l'antica quercia che silenziosa
osserva il susseguirsi delle stagioni da secoli, con tanto di tende e drappelli,
dove un esercito di uomini in costume ha combattuto un'aspra
battaglia facendo sentire il rumore delle spade per tutta la vallata.
Ma le fantastiche location che hanno fatto da cornice a questo film non si limitano a boschi o radure. Infatti, tra le varie scenografie spiccano gli interni del Castello Scaligero di Soave; gli scorci suggestivi intorno alle vecchie mura di Arzignano; le segrete di Villa Da Porto Barbaran a Montorso Vicentino; le grotte e le insenature di Villaga; la splendida Laguna di Venezia... per non parlare dei borghi medievali di Este, Monselice e Arquà Petrarca! Insomma, questi luoghi pittoreschi hanno fornito lo sfondo ideale per ricreare atmosfere suggestive e coinvolgenti per gli spettatori per una pellicola MADE IN VENETO con i fiocchi!
Inoltre, come già raccontato in precedenza, l'intero progetto cinematografico è stato presentato all'80esima Mostra d'Arte
Cinematografica di Venezia insieme a una parata in costume medievale. Gli incontri, le rappresentazioni, i
combattimenti, e le rievocazioni hanno reso l'evento indimenticabile,
tant'è che Rai 3 e Mediaset hanno registrato due interviste che sono
andate in onda in TV durante le trasmissioni Domenica 5 e Agorà.
Il regista Matteo Pagliarusco ha
dichiarato: "E' stata una bellissima sfida, un vero e proprio
sogno che con molti sacrifici e tantissima passione si sta realizzando, e noi tutti non possiamo che essere
incredibilmente felici per l'enorme risultato delle nostre fatiche.
Il mondo del cinema è un mondo duro, e non sono mancati i colpi
bassi, ma nel nostro piccolo sappiamo di essere in grado di
coinvolgere gli spettatori come se fossimo una grande casa di
produzione. Il nostro segreto? Siamo una famiglia, prima che gruppo
di lavoro, e tutto l'amore che si respira sul set si imprime nella
pellicola, mischiandosi con la storia."
Il film, con attori principali come
Giorgio Recchia, Davide Tronca, Federica Zambrano e Paolo Salvadeo,
si distingue per la sua capacità di coinvolgere gli spettatori in un
viaggio attraverso il tempo e lo spazio, offrendo una prospettiva
unica sulla vita medievale. In aggiunta, le compagnie di rievocazione
storica come “I Cavalieri di Legnano”, “Le guardie Nere” e
“Le bande di Baldassarre di Scipione” hanno contribuito in modo
essenziale ad arricchire questo progetto con la loro preparazione
artistica, storica e scenica.
"C'era una volta il Basso
Medioevo" è più di un film; è una testimonianza del talento
artistico nostrano e dell'impegno di tutta la comunità coinvolta. Con
il Veneto come set cinematografico, la regione natale del regista e
scrittore, il film porta prestigio alla nostra comunità,
contribuendo al suo sviluppo culturale e turistico.
Rendi orgoglioso il bambino che c'è in te... Un sogno alla volta!
- Capitan Vela Viola
IL LIBRO PIU' RICERCATO!
Con un linguaggio da bambini, ho voluto regalare agli adulti una splendida storia d'amore, di coraggio, d'avventura e di filosofia - Matteo Pagliarusco